venerdì 6 giugno 2008

I VERTEBRATI..


Museo di Storia Naturale


Le collezioni di vertebrati naturalizzati, completamente restaurati, sono state recentemente allestite in un deposito reso idoneo alla loro conservazione e fruibile in occasioni particolari anche dal pubblico. Si tratta di circa 10.000 esemplari disposti secondo il numero progressivo d’inventario per facilitarne la consultazione. Per molti di essi, attraverso le documentazioni archivistiche, è possibile la ricostruzione del percorso storico. Nell’esemplificazione del materiale, tra i preparati di epoca spallanzaniana che ancora si conservano, sono rilevanti un tursiope (Tursiops truncatus) acquisito da Spallanzani nel 1781 durante il viaggio a Marsiglia; un coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus), donato dal conte Giacomo Sannazari nel 1782; un ippopotamo (Hippopotamus amphibius) giunto da Mantova nel 1783 e oggetto di una lunga contesa conclusasi con l’invio a Mantova di una serie di duplicati di minerali in cambio; la collezione del medico olandese van Hoey, ricca di pesci e rettili, ma comprensiva anche di un giovane orang-utang, arrivata nel 1786; uno squalo (Isurus oxyrhynchus) proveniente dallo stretto di Messina, acquistato dall’abate Gaetano Grano nel 1790. Tra le cospicue raccolte pervenute in museo dall’inizio del XIX secolo ci sono rappresentanti di tutti gli ordini delle varie classi, conservati sia a secco, sia in liquido. I rettili dalla mole possente comprendono anche un pitone, una anaconda e un alligatore. Nella rassegna di pesci marini e d’acqua dolce, meritano particolare considerazione la collezione di pesci dipnoi acquisita da Pavesi e un raro esemplare di celacantide Latimeria chalumnae, donata al museo in anni più recenti.La consistente collezione ornitologica comprende anche gli uccelli del Paradiso donati dal Marchese Giacomo Doria e ua splendida coppia di Condor delle Ande (Vultur gryphus) catturati in Cile dall’esploratore Gaetano Osculati nel 1835 .Il vasto panorama di mammiferi spazia dalle forme più primitive (Monotremi) a quelle più evolute (Primati). Tra i carnivori è notevole una coppia di giovani leoni di Barberia (Panthera leo leo) acquistati a Parigi nel 1812 e preparati in sede dal celebre naturalista e embriologo Mauro Rusconi. Completo è l’ordine dei proboscidei con un giovane elefante indiano (Elephas maximus), acquisito da mangili nel 1812, e un elefante africano (Loxodonta africana) pervenuto in collezione durante la direzione di pavesi.Il consistente numero di ruminanti comprende anche una magnifica giraffa procurata al museo da Balsamo Crivelli.

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