venerdì 6 giugno 2008

LA ROSA NERA


La rosa nera


Il profumo ricorda

la notte senza stelle,

il colore, nessun colore.

Non farfalle, né api

si posano sui petali

villosi come ragni.

Sboccia improvvisa, tale

all’odio e la sua bellezza

promana sgomento.

Un abisso è il terreno

dove poggia, un filo spinato

lo stelo che la sorregge.

Le foglie sono di carne viva,

la rugiada, che su di lei

si posa, sono lacrime amare

perché il dolore, fecondo nutrimento,

l’accresce, laddove la speranza

con le radici da piovra annienta.

Non sappiamo dov’è, forse

all’interno di noi e prima o poi

sboccerà come un malvagio fiore.

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